domenica 27 febbraio 2011

La promessa : Dürrenmatt - Penn

 

Prosegue la rassegna "Cine Ma Letterature" organizzata dall'associazione Blow Up di Grottammare e dedicata ai rapporti tra cinema e letteratura.

Martedì 1 marzo alle ore 21.30 un nuovo appuntamento della stagione ospitato alla Mediateca Comunale del Comune di Grottammare, sita nel Palazzo della Biblioteca Comunale. Si tratta di una serata di avvicinamento al testo letterario e a quello filmico  in programma:

La promessa di Friedrich Dürrenmatt   - La promessa di Sean Penn 

Ad accompagnare il pubblico durante la serata ci saranno, oltre agli animatoridi Blow Up (Tommaso La Selva, Fabrizio Leone, Giovanni Massa e Sergio Vallorani) Filippo Massacci (di Leggere 54), e le letture di Fernando Micucci ed Edoardo Ripani

Tutte le serate della rassegna sono ad ingresso gratuito con tessera-abbonamento F.I.C. rilasciata dall’Associazione Culturale BLOW UP (costo della tessera F.I.C. di Blow Up € 5)

Friedrich Dürrenmatt (Konolfingen, 5 gennaio 1921 – Neuchâtel, 14 dicembre 1990) è stato uno scrittore, drammaturgo e pittore svizzero.

Dopo un'infanzia piuttosto movimentata durante la quale ebbe già problemi di alcol, si diplomò nel 1941 e studiò filosofia e lingue germaniche a Zurigo e a Berna. Dopo la Seconda guerra mondiale, ispirato dalla lettura di Lessing, Kafka e Brecht, iniziò a scrivere racconti brevi e pezzi teatrali.

Insieme al connazionale Max Frisch, Dürrenmatt è stato protagonista del rinnovamento del teatro di lingua tedesca. E’ stato anche pittore, seguendo una passione mantenuta per tutta la vita, parallelamente alla attività di scrittore e drammaturgo.

La produzione letteraria di Dürrenmatt è sempre stata caratterizzata da una pungente satira e spirito critico nei confronti della società. Nei suoi romanzi gialli attraverso il sapiente utilizzo di trame investigative, intende dimostrare una tesi ben precisa: il caso governa i destini umani. Per Dürrenmatt l’accurata costruzione di una rete chiusa di eventi fittizi nella trama di un romanzo, a maggior ragione romanzo poliziesco, dimostra di non essere un valido specchio del reale e di essere una costruzione intellettuale debole. Metafora dell’ impossibilità dell’ uomo di raggiungere la verità solo attraverso la ragione.

Sia nel libro che nel film, anche se con misure diverse, vengono rispettati tutti i cliché del caso: non mancano quindi l'acuto investigatore dalle intuizioni geniali, la vittima innocente e il sadico assassino, solo che questi classici elementi del giallo vengono distorti dall'autore attraverso una vicenda dai toni vagamente grotteschi che porterà, da un lato al fallimento dell'investigatore che non riuscirà a smascherare il colpevole, dall'altro all'assoluta impunità dell'assassino che non pagherà per i suoi delitti.
La storia è apparentemente semplice ma riesce ad evocare alla perfezione il senso di impotenza e di angoscia sorda che ci prende di fronte al divenire della vita tra Caos e Razionalità.
Un bambina massacrata in un a foresta, un investigatore impassibile che indaga sul delitto per risolverlo e dare sollievo alla famiglia della piccola.
"Promisi sulla mia coscienza di trovare l'assassino, solo per non essere costretto a vedere ancora il dolore di quei genitori... e ora devo mantenere la mia promessa." Il freddo e infallibile investigatore, il commissario Matthäi, è vincolato all'impegno preso, e obbligato a risolvere il caso di una bambina di sette anni brutalizzata e uccisa in un bosco. Dürrenmatt sostituisce alla morale pratica di ogni poliziotto (il delitto non paga) una morale metafisica in cui regna l'assurdo: il razionale non prevale affatto sul caos, o almeno non fatalmente, e chi fa affidamento sulla razionalità finisce per esserne la prima incompresa vittima. Ma la storia non è solo questo, mentre la la vicenda si svolge, viene alla luce un’ altro aspetto che alla fine della vicenda ci verrà in qualche modo reso evidente: non tutto ciò che appare è vero, esiste comunque una verità anche se non riusciamo a “vederla “. La vita , anche se spesso ci appare incomprensibile , ha sempre un senso.

Il romanzo è , anche, un romanzo sulla letteratura “un fatto non può tornare come torna un conto” e  una storia raccontata non sarà mai la realtà, ma… attraverso l’ inquietudine che ci trasmette diventa una grande possibilità di interrogarci sul senso delle cose e provare, incessantemente, a trovarne una ragione.

Il film ha un cast d'eccezione: Jack Nicholson, Robin Wright Penn, Benicio Del Toro, Vanessa Redgrave, Mickey Rourke, Helen Mirren, Aaron Eckart, Sam Shepard. Regia di Sean Penn.
A differenza del romanzo, la cui vicenda si svolge nella Svizzera degli anni cinquanta è ambientato nella provincia americana dei nostri giorni, fra le montagne del Nevada.
Un grande Nicholson ai livelli di Shining e di Qualcuno volò sul nido del cuculo.

http://www.youtube.com/watch?v=1loR0K_v8b4




da : La Promessa di F.Dürrenmatt

"È successo qualcosa a Gridi?" chiese, e di nuovo guardò Matthai scrutandolo.
"Ha mandato la sua Gridi da qualche parte?" domandò il commissario.
"A Fehren, dalla nonna," rispose il contadino. Matthai rifletté; Fehren era il villaggio vicino.
"Ci andava spesso Gridi?" chiese.
"Ogni mercoledì e ogni sabato pomeriggio," disse il contadino, poi domandò con paura improvvisa, precipitosa: "Perché mi chiede questo? Perché ha riportato il suo cestino?".
Matthai posò il cestino sul ceppo su cui Moser stava prima spaccando la legna.
"Gridi è stata trovata morta nel bosco vicino a Magendorf," disse. Moser non si mosse.
Neppure la donna si mosse, ferma sulla porta con il suo vestito rosso.
Matthai vide il sudore scorrere di colpo sul viso bianco dell'uomo, a rivoli.
Avrebbe voluto distogliere gli occhi ma era ipnotizzato da quel viso, da quel sudore,
e così stettero immobili fissandosi l'un l'altro.
"Gritli è stata assassinata." Matthai sentì che stava parlando con una voce che sembrava priva di compassione, cosa che lo indispettì.
"No, non è possibile," bisbigliò Moser, "non possono esistere mostri simili," e il pugno che stringeva la scure tremò. "Esistono mostri simili, signor Moser," disse Matthai.
L'uomo lo fissò. "Voglio vederla," disse con voce quasi impercettibile.
Il commissario scosse la testa. "lo non lo farei, signor Moser.
È crudele quel che le dico ora, lo so, ma è meglio che lei non vada dalla sua Gridi."
Moser si fece vicinissimo al commissario, così vicino che i due uomini stavano di fronte, ciascuno con gli occhi fissi in quelli dell'altro.
"Perché è meglio?" gridò. Il commissario tacque.
Moser soppesò un momento la scure con la mano, come volesse abbattere qualcosa.
Poi invece si voltò e andò verso la donna che stava sempre sulla porta.
Sempre immobile, sempre muta. Matthai aspettò.
Non gli sfuggiva nulla, e di colpo seppe che non avrebbe dimenticato mai più quella scena.
Moser si avvinghiò a sua moglie. Improvvisamente fu scosso da un singhiozzo muto.
Nascose la faccia sulla spalla di lei, mentre la donna fissava nel vuoto.
"Domani sera potrà vedere la sua Gritli," promise
stancamente il commissario. "Allora le sembrerà che la bambina stia dormendo."
A questo punto la donna cominciò a parlare.
"Chi è l'assassino?" chiese con una voce così calma e distaccata che Matthai ne ebbe un brivido.
"Lo scoprirò, signora Moser." La donna allora lo fissò, minacciosa, supplichevole.
"Lo promette?" "Lo prometto, signora Moser," disse il commissario,
improvvisamente dominato solo dal desiderio di lasciare quel luogo.
"Sull'anima sua?" Il commissario rimase sorpreso. "Sull'anima mia," disse infine.
Che altro poteva fare? "Adesso vada," ordinò la donna. "Ha giurato sulla sua anima."
Matthai voleva ancora dire qualche parola di conforto, ma non conosceva niente
che potesse confortare. "Mi dispiace," disse piano e si voltò.
Rifece adagio la strada per cui era venuto. Davanti a lui stava Magendorf e, dietro, il bosco.
Sopra, il cielo ora senza nuvole. Guardò di nuovo i due bambini rannicchiati sul bordo della strada, passò loro davanti stancamente ed essi lo seguirono sgambettando. Poi all'improvviso udì alle sue spalle, proveniente dalla casa, un grido come di una bestia. Affrettò il passo, e non sapeva se era l'uomo o la donna a piangere così.

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