Non è certo con un romanzo di
genere che Paolo di Stefano ha voluto confrontarsi nella sua ultima opera,
“Giallo d’Avola”.
Nonostante il libro si autodichiari "giallo" sin dal titolo e
siapubblicato da Sellerio nella stessa veste grafica dei romanzi di Camilleri,
sembra invece di trovarsi di fronte ad un'opera più complessa nella cui
elaborazione sono evidenti l'interesse storico e sociologico dell'autore e il
legame personale ed emotivo coi luoghi e il tempo della vicenda reale narrata:
la Sicilia degli anni cinquanta .>>>>>>SEGUE
di Maria Teresa Rosini
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