martedì 4 giugno 2013

“FARE, RIFIUTARE, EDITARE IL LIBRO” con Luca Leone, Gianni Sofri, Gian Carlo Ferretti

Sabato 8 Giugno ore 18,00
Galleria Calabresi - S. Benedetto del Tronto

Incontro con gli autori sul tema: “FARE, RIFIUTARE, EDITARE IL LIBRO”

Luca leone “Fare editoria. Viaggio tra i mestieri del libro”
Gianni Sofri “Del fare libri ...”
Gian Carlo Ferretti “Siamo spiacenti”

Coordina Filippo Massacci  



FARE EDITORIA. Viaggio tra i mestieri del libro  Molte persone sognano di fondare una casa editrice o di lavorarci, oppure di pubblicare un libro, d’entrare nel mondo della distribuzione editoriale, magari on line, o di aprire una libreria. Fare editoria spiega quali sono i passi da compiere, i meccanismi, le problematicità, i vantaggi, gli svantaggi del settore e le prospettive del lavorare in un mondo così amato e così sconosciuto, quale quello dell’editoria, sia cartacea che elettronica.
“Le regole suggerite in questo libro possono contribuire a migliorare la vostra formazione e a farvi diventare un editor competente, un manager esperto, un libraio eccellente. E per questo Fare editoria vi sarà sempre utile”. (Giuseppe Marchetti Tricamo)
“Un libro come questo che non promette, ma mette in guardia, che non spinge e semmai trattiene è un buon viatico per chiunque voglia entrare in questo periglioso mondo. Senza mai dimenticare entusiasmo e competenza, senza ‘perdere la tenerezza’, avrebbe detto un sognatore”. (Giorgio Gizzi)
 


Luca Leone (Albano Laziale, 1970), giornalista professionista e saggista, è laureato in Scienze politiche. È direttore editoriale e co-fondatore della casa editrice Infinito edizioni. Ha scritto e scrive per molte testate. Questo incluso, ha firmato tredici libri, tra i quali Srebrenica. I giorni della vergogna, Infinito edizioni, 2005-2011 (IV edizione); Bosnia Express, Infinito edizioni, 2010 (tre edizioni); Saluti da Sarajevo
, Infinito edizioni, 2011; Mister sei miliardi, Infinito edizioni, 2012.
 

DEL FARE LIBRI  mezzo secolo da Zanichelli   Il pregiudizio negativo, lungo a morire, sui libri di scuola come prodotto secondario e poco pregiato viene messo qui ampiamente in discussione: non sulla base di argomentazioni e dibattiti più o meno teorici, ma attraverso la concreta esperienza di un insegnante e ricercatore che ha voluto misurarsi con la scuola e con l’editoria che ad essa si rivolge.
Il primo risultato è un racconto, ora affettuoso e ironico (ma soprattutto autoironico), ora commosso e nostalgico nel ricordo di amici scomparsi. Ma dietro il racconto ci sono anche battaglie culturali e civili, come quella in difesa della geografia, indebolita e offesa proprio quando un mondo globalizzato sembra averne più bisogno.
Si trova, nel libro, un contributo alla storia e all’attualità di una casa editrice che ha sempre occupato, e lo fa anche oggi, un posto assai importante nella cultura bolognese e nazionale. Ma vi si trova, soprattutto, la cronaca lieve e spesso scherzosa di un passaggio lento, e pur epocale, da un’editoria più tradizionale a quella di oggi. Una storia che non è mai, o mai soltanto, di tecniche e di macchine, ma di persone.
Nel far rivivere il rapporto di un redattore (poi consulente e autore lui stesso) con personaggi di rilievo come Italo Calvino, nel raccontare la giornata di un redattore, Gianni Sofri sembra a volte descrivere un mondo scomparso.
E tuttavia, malgrado il suo dichiarato rifiuto di offrire al lettore una sorta di manuale aggiornato, vien da pensare che anche gli attuali continuatori dell’antico mestiere del far libri avrebbero di che guadagnare a consultarlo.

Gianni Sofri è nato a Staranzano (Gorizia) nel 1936. Ha insegnato Storia contemporanea, Storia dei paesi afroasiatici e Geografia politica ed economica nelle Università di Bologna, Sassari e di nuovo Bologna-sede di Forlì. Ha pubblicato vari libri sulla storia dell’Asia e su Gandhi, alcuni dei quali tradotti in più lingue. Ha collaborato a numerose riviste e giornali. Ha dedicato molta della sua attività alla scuola e all’editoria scolastica, grazie a una collaborazione più che cinquantennale con la casa editrice Zanichelli. Per quest’ultima ha curato, fra l’altro, una Geografia di vari autori, assai nota agli insegnanti italiani. Dal 2004 al 2009 è stato presidente del Consiglio comunale di Bologna.


SIAMO SPIACENTI  Controstoria dell'editoria italiana attraverso i rifiuti
Una storia dei rifiuti editoriali in Italia che integra, corregge o contraddice la storia dei libri pubblicati. Una controstoria, dagli anni venti a oggi, che viene qui raccontata per la prima volta in modo organico, con riferimento particolare alla narrativa italiana contemporanea. Un percorso istruttivo e avventuroso, che si sviluppa attraverso notizie e testimonianze, riflessioni e aneddoti, con tante piccole e grandi scoperte: dalle rinunce preventive autocensorie nel Ventennio fascista, a una lunga serie di rifiuti espliciti o mascherati, con le più diverse motivazioni, letterarie o mercantili, ideologico-moralistiche o diplomatiche. Si delinea così un microcosmo animato e variegato di case editrici come Einaudi, Mondadori, Rizzoli, Bompiani, Adelphi, Garzanti, e di letterati-editori come Pavese, Vittorini, Calvino, Sereni, Gallo, Natalia Ginzburg, nel quale spiccano, accanto ai casi clamorosi del Gattopardo e di Guido Morselli, di Andrea Camilleri e di Susanna Tamaro, altre storie, ignote o meno note ma non meno significative. Mentre negli ultimi decenni i rifiuti tendono a ridursi progressivamente con la proliferazione di offerte, occasioni e sedi di pubblicazione per scrittori e scriventi esordienti o nuovi: lo scrittore inedito scompare, sostituito peraltro dallo scrittore che, se non ha successo, viene ben presto abbandonato.

Gian Carlo Ferretti dopo anni di giornalismo e di editoria, ha insegnato all’Università di Roma Tre e all’Università di Parma. Collaboratore di quotidiani, periodici e radiotelevisione, ha pubblicato studi sulla letteratura e sull’editoria libraria del Novecento italiano.

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