Acruto Vitali (Porto San Giorgio, 5 ottobre 1903 - 7 aprile 1990)
A Sandro Penna
Mi rivedrai seduto sulla pietra
della casa in rovina; sulla porta
s'è fermato un presagio che non scocca
sotto il lupo d'agosto che declina.
Da trenta lune gira tra le ortiche
la cagna cieca e latra alla marea
in quest'attesa d'anima sepolta
entro questi orizzonti di grondaie;
ma il tempo scorre altrove e qui non pesa
che la furia del sole che calcina
questi ciuffi di cardi alle sassaie.
(1944)
A Osvaldo Licini
Oceani d'insonnia
battono alle tue porte;
ma tu, fionda di luce,
ti sei librato sull'ultima luna.
Oh angelo, svenuto
lungo i valichi azzurri dei fragori,
t'ha preso il tempo per le mani,
t'ha messo l'ali verso gli alti abissi,
tu, sovra i ponti del dolore:
un fiore.
(1958)
"Quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre ad una persona cara. Forse proprio perche' la peculiarita' del sentimento, come del desiderio di leggere, e' il fatto di preferire. Amare vuol dire, in ultima analisi, far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo. E queste preferenze condivise popolano l'invisibile cittadella della nostra liberta'. Noi siamo abitati da libri e da amici." D.Pennac "Come un romanzo"
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