domenica 31 luglio 2011

Quesito e ............


Sibilla Aleramo, pseudonimo di Rina Faccio (Alessandria, 14 agosto 1876 – Roma, 13 gennaio 1960), è stata una scrittrice e poetessa italiana.

La mia fanciullezza fu libera e gagliarda. Risuscitarla nel ricordo, farla riscintillare dinanzi alla mia coscienza, è un vano sforzo. Rivedo la bambina ch'io ero a sei, a dieci anni, ma come se l'avessi sognata.
Un sogno bello, che il menomo richiamo della realtà presente può far dileguare. Una musica, fors'anche: un'armonia delicata e vibrante, e una luce che l'avvolge, e la gioia ancora grande nel ricordo.
Per tanto tempo, nell'epoca buia della mia vita, ho guardato quella mia alba come a qualcosa di perfetto, come alla vera felicità. Ora, cogli occhi meno ansiosi, distinguo anche ne' miei primissimi
anni qualche ombra vaga e sento che già da bimba non dovetti mai credermi interamente felice. Non mai disgraziata, neppure; libera e forte, sì, questo dovevo sentirlo. Ero la figliuola maggiore, esercitavo
senza timori la mia prepotenza sulle due sorelline e sul fratello: mio padre dimostrava di preferirmi, e capivo il suo proposito di crescermi sempre migliore. Io avevo salute, grazia,intelligenza - mi si diceva - e giocattoli, dolci, libri, e un pezzetto di giardino mio. La mamma non si opponeva mai a' miei desideri. Perfino le amiche
mi erano soggette spontaneamente. L'amore per mio padre mi dominava unico. Alla mamma volevo bene, ma per il babbo avevo un'adorazione illimitata; e di questa differenza mi rendevo conto, senza osare di cercarne le cause. Era lui il luminoso esemplare per la mia piccola individualità, lui che mi rappresentava la bellezza della vita: un istinto mi faceva ritenere provvidenziale il suo fascino. Nessuno gli somigliava: egli sapeva tutto e aveva sempre ragione. Accanto a lui, la mia mano nella sua per ore e ore, noi due soli camminando per la città o fuori le mura, mi sentivo lieve, come al disopra di tutto. Egli mi parlava dei nonni, morti poco dopo la mia nascita, della sua infanzia, delle sue imprese fanciullesche meravigliose,
e dei soldati francesi ch'egli, a otto anni, aveva visto arrivare nella sua Torino, "quando l'Italia non c'era ancora". Un tale passato aveva del fantastico. Ed egli m'era accanto, con l'alta figura snella, dai movimenti rapidi, la testa fiera ed eretta, il sorriso trionfante di giovinezza. In quei momenti il domani mi appariva pieno di promesse avventurose.


Periodicamente Leggere54 proporrà ai suoi amici un quesito

Tra tutte le risposte esatte pervenute ne verrà estratta a sorte una alla quale verrà assegnato un buono acquisto libri di 15 euro gentilmente offerto dalla libreria La Bibliofila di San Benedetto del Tronto, sponsor dell’ iniziativa.

Questa settimana vi propongo la frase : ''La mia fanciullezza fu libera e gagliarda "

Qual è il titolo del libro e chi è l’ autore ?

La frase proposta non è, mai, contenuta nella soluzione del quesito
La risposta va inviata a leggere54@yahoo.it

La soluzione dell’ ultimo quesito letterario e’ : " Una donna " di Sibilla Aleramo
La risposta è stata inviata da Giovanni B.
di San Benedetto del Tronto (AP)

Nessun commento:

Posta un commento