Sabato 2 Aprile ore 17,30
Auditorium comunale di San Benedetto del Tronto
La città per i 150 anni dall’Unità d’Italia
Amministrazione Comunale di San Benedetto del Tronto
Assessorato alle Politiche Culturali
In collaborazione con la libreria La Bibliofila presenta
“Troppo umana speranza ” di Alessandro Mari
Conversa con l’ autore Filippo Massacci
Alessandro Mari è nato nel 1980 a Busto Arsizio.
Si è laureato con una tesi su Thomas Pynchon.
Ha cominciato giovanissimo a lavorare per l'editoria,
come lettore, traduttore e ghostwriter.
Troppo umana speranza. Prima metà del diciannovesimo secolo. Sullo sfondo di un'Italia che non è ancora una nazione, quattro giovani si muovono alla ricerca di un mondo migliore: un orfano spronato dalla semplicità che è dei contadini e dei santi; una donna, sensi all'erta e intelligenza acuta, avviata a diventare una spia; un pittore di lascive signore aristocratiche che batte la strada nuova della fotografia; e il Generale Garibaldi visto con gli occhi innamorati della splendente, sensualissima Aninha.
Siamo di fronte a un'opera che si muove libera nella tradizione narrativa otto-novecentesca – europea e americana. Racconta, esplora documenti, inventa, gioca e tutto riconduce, con sicuro talento, a un solo correre fluviale di storie che si intrecciano e a un sentimento che tutte le calamita.
Alessandro Mari scrive un grande romanzo sulla giovinezza. La giovinezza del corpo, della mente, di una nazione. Una grande storia popolare.
"Colombino si guardò i piedi, infilati nei calzettoni di lana e negli zoccoli. Tre passi, e tutto sarebbe cominciato. Tre passi soltanto. Perché al primo si è solo partiti, al secondo si può ancora rinunciare, mentre al terzo è tardi, resta solo il tempo di guardarsi indietro."
http://www.feltrinellieditore.it/SchedaLibro?id_volume=5100054
http://www.feltrinellieditore.it/SchedaAutore?id_autore=1000864
http://www.feltrinellieditore.it/SpecialiLibriInterna?id_spec=11549
"Quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre ad una persona cara. Forse proprio perche' la peculiarita' del sentimento, come del desiderio di leggere, e' il fatto di preferire. Amare vuol dire, in ultima analisi, far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo. E queste preferenze condivise popolano l'invisibile cittadella della nostra liberta'. Noi siamo abitati da libri e da amici." D.Pennac "Come un romanzo"
Nessun commento:
Posta un commento