sabato 13 novembre 2010

Joseph Conrad


Proposta di lettura di Cristina P.
“ Linea d’ ombra “ di J. Conrad -


Ho ripescato “ La Linea d’Ombra “ dalla mia libreria. Edizione Economica Tascabili Newton, di quelli che costavano 1000 lire, non ne fan più purtroppo, non saranno stati belli ma si poteva uscire dalla libreria con un bel po’ di classici spendendo poco. Dentro al libro è riportata la data Febbraio 1999 ed è ingiallito ( mi fa un pò impressione avere già dei libri ingialliti ma mi dico che deve essere per il fatto della scarsa qualità della carta vista l’edizione economica) . Soprattutto è pieno di sottolineature e orecchie sulle pagine,segno che mi era molto piaciuto. Mi ha sorpreso il fatto che le frasi riportate nella mail di leggere54 son le stesse che anch’io avevo sottolineato insieme a molte altre. Ho l’abitudine di sottolineare i libri e, curiosa, a distanza di anni, mi piace riprenderli in mano, scorrendo le pagine voglio verificare se, passato del tempo dalla prima lettura, mi colpiscono e trovo belle le stesse cose che avevo sottolineato allora, è una specie di metodo per testare i mutamenti della mia sensibilità.

Ho letto dello stesso autore anche “ Tifone “ e “ Cuore di tenebra “, quest’ultimo dopo aver visto Apocalypse Now ma certamente, dei tre, quello che più ho amato è La Linea d’0mbra prima di tutto perché ha un incipit tra i più belli della letteratura, mi correggo, della letteratura che ho letto fino a questo momento.

E’ la storia di un uomo e del suo primo importante incarico: la guida di un veliero, essere un capitano, ma questa opportunità si trasformerà presto in una sfida con il mare, con le sue oscurità, con la sua calma inquietante, con la sua pericolosità e forza devastante come in Tifone .

Alla fine della lettura, dopo aver attraversato i mari d’Oriente con il protagonista e aver condiviso i suoi pensieri e stati d’animo ( la descrizione della psicologia del personaggio è straordinariamente puntuale e dettagliata) ci accorgiamo che la sua esperienza non è che una grande metafora il cui senso è interamente annunciato all’inizio del libro in quel “ Solo i giovani hanno momenti simili. Non penso ai giovanissimi.

[ ..]etc.

Io credo che il primo incarico da capitano sia l’inizio della vita cosiddetta adulta superata quella linea d’ombra diventata proverbiale, il comando della nave è il comando della nostra vita in cui si può scegliere se restare immobili in coperta, come in alcuni momenti fa il protagonista, oppure salire sul ponte e prendere in mano il timone per cercare di affrontare il mare, quell’oscurità impenetrabile che ci assedia, che altro non è che la parte ignota della nostra esistenza ma anche la parte ignota di noi stessi che ancora non conosciamo perché non ci siamo messi alla prova con le cose della vita. Quell’oscurità altro non è che la nuova percezione di quello che, prima di oltrepassare la linea, chiamavamo giardino incantato e sentiero pieno di seduzioni.



Ho letto questo libro la prima volta a 20 anni e ricordo con chiarezza le sensazioni che mi lasciò, avevo iniziato da poco l’università e tutto, davvero tutto, era quello che Conrad chiama una bella continuità di speranze , il sentiero pieno di seduzioni e il giardino incantato e come tutti i giovani ero certa che sarebbero arrivate delle possibilità per merito o per fortuna come lui stesso scrive, non avevo dubbio alcuno.

Scorro quelle stesse pagine oggi e, ugualmente, mi emozionano ma in modo diverso; guardo a quel periodo, in fondo non troppo lontano nel tempo, con un pizzico di nostalgia come fossero passati molti anni.

Guardo al futuro con speranza e cerco di sospingere più in là la mia nave con tutte le forze e l’ottimismo di cui sono capace, ma non posso far finta che per molti, come me, che han superato la linea d’ombra siano tempi duri, diceva bene Conrad, che di crisi economica e dei problemi dei giovani di oggi non ne sapeva molto, forse, ma conosceva l’animo umano, anche se, certamente, le reazioni che noi possiamo avere oggi non possono essere le stesse che lui descrisse: “ I momenti della sconsideratezza. Voglio dire i momenti in cui i giovani finiscono per commettere le azioni temerarie come sposarsi all’improvviso o lasciare il lavoro senza un motivo.” Con un po’ d’ironia e amarezza mi viene da pensare che pochi giovani oggi potrebbero agire con sconsideratezza e certamente ancor meno sposarsi all’improvviso coi tempi che corrono o, addirittura, qualora ne abbiano uno, lasciare il lavoro senza motivo.

Ecco, nell’aver affrontato questo libro in due momenti diversi della mia vita mi è venuto da pensare, mi pare, che i libri, pur restando identici, possano crescere e mutare con noi.

Dimenticavo, c’è una frase del libro che mi piace molto, il capitano studia le carte marittime che da Bangkok portano all’Oceano Indian e dice: “ La strada sarebbe stata lunga. Tutte le strade che portano dove il cuore desidera sono lunghe.” Ecco, mi pare una considerazione piuttosto sensata.



(Ora rimetto via il libro, torna al suo posto sullo scaffale e conto di tiralo fuori fra parecchi anni!)

Cristina

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