giovedì 8 luglio 2010

Antoine de Saint-Exupéry


Proposta di lettura di Benedetta D.B.
“Il piccolo principe ” di Antoine de Saint-Exupery

La lettura che vorrei suggerire è : il "Piccolo Principe" di Antoine de Saint-Exupéry
Un libro che in fondo, grandi e piccini dovrebbero leggere; io l'ho letto solo pochi mesi fa (ahimè sono un po’ pigra con i libri) e sono rimasta davvero colpita dal mix di temi come il senso della vita, l'amore e soprattutto l'amicizia.
La parte che mi ha entusiasmata di più riguarda l'incontro del piccolo principe con la volpe: e' uno dei momenti più forti del suo viaggio.
Infatti la volpe gli insegnerà l'arte o necessità, di creare "legami", il rito fa si che una persona diventi (Per Te ) unica al mondo; la volpe gli insegnerà a non fermarsi sulle apparenze, ma scoprire che sotto la scorza di ognuno, c'e' qualcosa di invisibile che e' più importante .
E poi nel valore di un legame, e' insito la responsabilità, che esso racchiude, verso l'altro.
Nel caso del Piccolo Principe , era la sua Rosa, lui l'aveva addomesticata, e il suo richiamo cominciava a farsi sentire.
Riporto di seguito la mia parte del libro preferita:

In quel momento apparve la volpe. "Buon giorno", disse la volpe. "Buon giorno" rispose gentilmente il Piccolo Principe, Voltandosi: ma non vide nessuno. "Sono qui" disse la voce, "Sotto al melo..."
"Chi sei?" domando' il Piccolo Principe, "sei molto carino..." "Sono una volpe", "Vieni a giocare con me ", le propose il Piccolo Principe, "Sono cosi' triste..." "non posso giocare con te", disse la volpe, "non sono addomesticata" "Chi sei?" domando' il Piccolo Principe, "sei molto carino..." "Sono una volpe", "Vieni a giocare con me ", le propose il Piccolo Principe, "Sono cosi' triste..." "non posso giocare con te", disse la volpe, "non sono addomesticata"
"Ah!Scusa", fece il Piccolo Principe. Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: "Che cosa vuol dire addomesticare?"
"non sei di queste parti tu?",disse la volpe, "che cosa cerchi?" "cerco gli uomini",disse il Piccolo Principe.

"Che cosa vuol dire addomesticare?" "Gli uomini" disse la volpe "Hanno dei fucili e cacciano. E' molto noioso! Allevano anche delle galline . E' il loro solo interesse. Tu cerchi galline?" "No", disse il Piccolo Principe.
Cerco degli amici. Che cosa vuol dire addomesticare?" "E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami..."Creare dei legami?" "Certo", disse la volpe. "tu finora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io saro' per te unica al mondo".
"Comincio a capire ", Disse il Piccolo Principe. "C'e' un fiore...credo che mi abbia addomesticato..."e' possibile", disse la volpe. "capita di tutto sulla terra..." "Oh! Non e' sulla terra", Disse il Piccolo Principe La volpe sembro' perplessa: "Su un altro pianeta?" "Si".
[...] tutti gli uomini si assomigliano. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sara' come illuminata. Conoscero' un rumore di passi che sara' diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto la terra. Il tuo, mi fara' uscire dalla tana, come una musica.E poi, guarda!
Vedi laggiu' dei campi di grano? Io non mangio io grano, per me e' inutile . I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo e' triste! Ma tu hai dei capelli color dell' oro. Allora sara' meraviglioso quando mi avrai addomestiato.
Il grano, che e' dorato, mi fara' pensare a te. E amero' il rumore del vento nel grano..."
La volpe tacque e guardo' a lungo il piccolo principe:
"Per favore... addomesticami", disse.
"Volentieri", disse il piccolo principe, "ma non ho molto tempo, pero'. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose".
"Non si conoscono che le cose che si addomesticano" disse la volpe. "Gli uomini non hanno piu' tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose gia' fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno piu' amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"

"Che cosa bisogna fare?" domando' il piccolo principe. "Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. "In principio tu ti sederai un po' lontano da me, cosi', nell'erba. Io ti guardero' con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi.
Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' piu' vicino..."
Il piccolo principe ritorno' l'indomani. Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe. "Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincero' ad essere felice. Col passare dell'ora aumentera' la mia felicita'. Quando saranno le quattro, incomincero' ad agitarmi e ad inquietarmi; scopriro' il prezzo della felicita'! Ma se tu vieni non si sa quando, io non sapro' mai a che ora prepararmi il cuore... Ci vogliono i riti".
Che cos'e' un rito?" disse il piccolo principe.
"Anche questa e' una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe. "E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'e' un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedi ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedi e' un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".
Cosi' il piccolo principe addomestico' la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "... piangero'".
"La colpa e' tua", disse il piccolo principe, "io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi..."
"E' vero", disse la volpe.
"Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo", disse la volpe.
"Ma allora che ci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
Poi soggiunse: "Va' a rivedere le rose. Capirai che la tua e' unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalero' un segreto". Il piccolo principe se ne ando' a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente", disse.
Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, e' piu' importante di tutte voi, perche' e' lei che ho innaffiata. Perche' e' lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perche' e' lei che ho riparata col paravento. Perche' su di lei ho uccisi i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perche' e' lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perche' e' la mia rosa".
E ritorno' dalla volpe. "Addio", disse. "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale e' invisibile agli occhi".
"L'essenziale e' invisibile agli occhi", ripete' il piccolo principe, per ricordarselo. "E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosi' importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa..." sussurro' il piccolo principe per ricordarselo. "Gli uomini hanno dimenticato questa verita'. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa..."
"Io sono responsabile della mia rosa..." ripete' il piccolo principe per ricordarselo.

Parole d'amore, parole d'affetto e parole d'amicizia....... le rileggerei all'infinito!
Buona giornata!
Benedetta

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